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Ha poi chiarito, sempre Siri, che il costo per l’Italia per la totale realizzazione dell’opera sarebbe di circa 4,7 miliardi. Ha anche fatto presente che se l’Italia rinunciasse unilateralmente alla TAV i contributi a lavori pubblici italiani da parte dell’UE sarebbero azzerati per 5 anni.
Secondo un articolo di due esperti quali Marco Imarisio e Andrea Rinaldi “stando ai due documenti ufficiali, l’analisi costi-benefici e l’analisi economico-giuridica, entrambi pubblicati sul sito del Ministero, l’Italia dovrebe sborsare 2 miliardi circa per pagare le penali alle imprese , alla Francia e all’Ue e 1,8 miliardi per mettere in sicurezza le gallerie già realizzate e la linea storica. Tenendo conto che completare il tunnel costerebbe all’Italia circa 3 miliardi, fermare i lavori comporterebbe al paese una spesa maggiore”.-
Ricordo a questo punto le bugie che personaggi come Travaglio spargevano sui media quando parlavano, imitati da Di Maio e da Toninelli, di una spesa di 20 miliardi per completare l’opera, con tutta una serie di peones che a loro volta ripetevano la palla.
Una sola osservazione mia. Dicono, i no-Tav, che quel percorso non conta niente, che c’è pochissimo traffico, poi uno legge l’Analisi Costi Benefici e vede che quella Commissione incaricata da Toninelli ha indicato come SPESA il mancato incasso per le accise sul gasolio dei TIR (1,3 miliardi) e per il mancato pagamento dei pedaggi (3 miliardi) e allora si chiede: ma come, c’è poco traffico e quei 4,3 miliardi da dove vengono?
E’ chiaro, a questo punto, che quella linea TAV si deve fare. E sarebbe anche logico aspettarsi da un movimento come i 5S che quando erano all’opposizione si opponevano, seguendo Grillo, a tutto e a tutti, ora che sono al governo si rendessero conto che la linea di opporsi a tutto non è intelligente e ancor meno costruttiva.
Ma io ho poche sperano che questi signori siano capaci di ricredersi. Ci vorrebbe un’intelligenza che, al momento, ancora non è stata dimostrata.
